2016
LA FAVOLA DEL
GATTO DETTO MICINO LA PESTE E IL DECALOGO DELLA SCATOLETTA NUMERO 1
L’INCONTRO
Questa è la storia di un gatto tutto nero con occhi blu come
l’oceano che un giorno - per la troppa curiosità - finì nel carrellino della
spesa di una stregaiola.
Una stregaiola??? Direte voi …..Un attimo di pazienza e capirete.
Era un gatto combina-disastri che detestava essere messo in secondo piano:
mal tollerava il ritardo della padrona nel dargli la pappa, oppure, lo
irritava tremendamente che la televisione fosse spenta in salotto
proprio quando davano il suo programma preferito; ecco che allora il
micino urlantino incominciava a miagolare con tutto il fiato che aveva nei
polmoni e miagolava, miagolava……. E così sul far della sera, appartamento dopo
appartamento, qualcuno strillava: “Basta! Fate qualcosa con quel gatto!!!”
Quella mattina – in cui tutto ebbe inizio - il micino era piuttosto
irritabile: “Sei proprio una peste!” le aveva tuonato la padrona: zampata dopo
zampata aveva fatto precipitare i tascabili dalla libreria, tanto
per protestare per il fatto che lei aveva preferito spalmare marmellata sulle
fette biscottate piuttosto che fargli le coccole del buongiorno. Il gatto
risentito aveva deciso di cambiare punto d’osservazione andandosene sul grande
terrazzo, dove facendo capolino fra le piante fiorite finì poi con lo scivolare
un piano più sotto, atterrando in una busta colma di cicoria fresca, appena
acquistata al mercato rionale proprio dalla stregaiola. Per qualche motivo che
il gatto non sapeva spiegare, invece di saltar giù sul marciapiede se ne rimase
accovacciato li sopra e di li a breve (o almeno questa fu la sua impressione)
giunse a casa di lei. Con passo felpato sgusciò fuori per poi
nascondersi dietro ad una grande cesta, colma di bacche assortite e gliene
bastò assaggiarne una che presto sopraggiunse un sonno invincibile: ma prima di
addormentarsi vide intorno a se cristalli e boccette di ogni forma, candelabri
con candele di ogni colore, suppellettili di pelle e specchi che riflettevano
la luce dovunque.
Era giunto nel Superpozionificio ossia un laboratorio di produzione di
incantesimi in franchising.
IL SUPERPOZIONIFICIO E IL SABOTAGGIO DELLA
NUTELLISSIMAAA!
Al suo risveglio, la stregaiola lo stava fissando e gli chiese: “Sei uno
stregatto?! Sei per caso al servizio del mio acerrimo nemico il mago
Senzanome?” e minacciandolo con una scopa, cercava di spingerlo verso la porta.
Lui allora come al solito, quando non sapeva che fare, reagì dando fiato ai
polmoni e miagolando con un tono leggermente isterico che mandò in
frantumi un cristallo sul tavolo. “Beh forse mi sono sbagliata” disse lei
guardandolo e dandosi una grattatina al capo “Sembri spaventato e non sei per
niente coraggioso. Io mi chiamo Felicita ma tutti mi conoscono come la
Stregaiola. Mi è stato appioppato questo nomignolo perché da principiante ho
fatto – diciamolo pure – qualche impiccetto in questo mestiere. Beh, qualche
pozione riuscita male, con qualche effetto collaterale e questo ha fatto si che
l’Accademia mi declassasse da Strega a Stregaiola ma negli ultimi tempi le cose
vanno meglio, ho recuperato credibilità grazie ad un prodotto magicamente
potenziato: la “nutellissimaaa per la scuola”. Si trattava di crema di nocciole
gustosissima, leccornia meravigliosa per tutti i palati e con una
particolarità: mangiarla voleva dire sviluppare il bernoccolo per una
particolare materia scolastica: matematica, geometria, grammatica ect. Grazie
al contenuto segreto di questa crema alle nocciole, l’apprendimento diventava
facile e veloce e gli ottimi voti erano garantiti…
“Sai – aggiunse – avrei proprio bisogno di un segretario” e sfoderando la
bacchetta magica ecco che da Micino la Peste il gatto si trasformò in Micino
Parlante e aiutante.
Accadde così che mentre la stregaiola dormiva sonni
tranquilli, qualcuno nell’ombra tramava: il terribile mago Senzanome -
disabilitando il firewall del computer della stregaiola – aveva scoperto il suo
fiorente business e presto decise di inviare il suo vile e viscido servo
Anacleto, a sabotare le nuove spedizioni. Lo trasformò in un amabile venditore
porta a porta di luce e gas, del tipo giacca e cravatta, capelli con gel e
sguardo da divo. Quel giorno scampanellò un bel pezzo prima che la stregaiola
aprisse la porta e quando lei lo intravide dallo spiraglio della porta
dischiusa con quella vena di sottile ingenuinità che conservava nonostante gli
anni, lo fece entrare. “Mia cara signora…ma che bella casa…che belle tende, che
magnifico parquet e lei potrà renderla ancora più bella e impreziosirla delle
migliori stoffe e ceramiche se soltanto vorrà risparmiare ancora qualcosina
sulle bollette…Dica ci aveva mai pensato? Vada a prendere le bollette signora
che le mostro come ciò sia assolutamente POSSIBILE!” Detto questo, appena lei
si voltò, Anacleto rapidissimo bisbigliando una formula irripetibile scaricò
sui pacchi pronti per la spedizione un incantesimo potentissimo
tanto che improvvisamente andò via la luce.
LA MITICA SCATOLETTA NR 1
Un giorno il gatto decise di ritornare dalla sua padrona di un tempo:
voleva rivederla e così la casa in cui era cresciuto, ma quando dal marcipiede
la riconobbe sul grande balcone all’ombra del rigoglioso glicine fiorito mentre
tra le braccia coccolava un altro gatto e pergiunta di razza – di quelli con il
pelo lungo e gli occhioni come i fanali di una porsche – capì che il suo posto
era stato rimpiazzato anche nel suo cuore. Lui era un semplice gatto randagio,
di strada, senza nessun pedigree.
Provò una stretta al cuore, ma poi pensò che in un modo o nell’altro la sua
vita sarebbe andata avanti e così, battendo la zampetta a terra 3 volte
espresse il desiderio di trovarsi al Superpozionificio.
Nel frattempo, quella stessa mattina, Alessio detto Uccio – con il gusto
della nutelissimaaa ancora sulle labbra - fu chiamato alla lavagna per
risolvere un’equazione di terzo grado. Uccio sorrideva, un po’ spavaldo a dire
il vero, ma appena prese il pennarello per risolvere l’equazione e la sua punta
si poggiò sulla fredda lavagna bianca, si girò e inaspettatamente prese a
raccontare una barzelletta nello sbalordimento generale.
E se i compagni risero, l’insegnante gridò: “4!!!! Ho detto quattro hai
capito! E torna subito al tuo postooo!”
Tutta la spedizione sabotata da Anacleto ebbe gli stessi effetti nefasti
con pagelle terribili e bocciature a catena e questo portò Felicita alla
squalifica all’ambito riconoscimento a Strega. Ma lei non si perse
d’animo e decise che era arrivato il momento di lanciare sul mercato La Mitica
nr 1 – la scatoletta per gatti a cui lavoravano da tempo insieme – e che
sarebbe stata irresistibile/ gustosissima/ aromatizzata/ profumata/ ciccissima/
da leccarsi i baffi/ di prima scelta/ magicamente a temperatura leggermente
tiepida/ capace di contenere un volume doppio rispetto alle sue reali capacità
e infine coloratissima.
Di notte tappezzarono la città con manifesti pubblicitari insieme al team
dei folletti cittadini che erano stati assunti allo scopo e così quando il
mattino dopo, le strade si riempirono di bambini e persone tutti puntarono il
naso all’insù verso il manifesto. Fu un successone!